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One Piece Burning Blood









  • Piattaforme:

     PC, PS4, Xbox One
  • Genere:

     Picchiaduro
  • Data uscita:

     21 aprile 2016 (Giappone) - Giugno 2016 Europa
ASPETTATIVE
- Roster curato e ricco
- Gameplay accessibile e molto scenico




Tokyo – Come ogni battle shonen manga che si rispetti, One Piece è assolutamente perfetto per un picchiaduro. Dozzine e dozzine di personaggi dotati di innumerevoli abilità popolano le sue pagine, e ogni due per tre se le danno di santa ragione, quindi lo sposalizio tra i "giochi di botte" e l'epica di Oda è sempre sembrato inevitabile. Dal Giappone, tuttavia, abbiamo visto quasi sempre arrivare dei titoli d'azione legati alla serie: musou, action adventure... tutta roba dove le risse non mancano di certo, ma nessun picchiaduro fatto come si deve. A ovviare a questa mancanza ci sta pensando Spike Chunsoft con One Piece Burning Blood, sviluppato dopo un numero smodato di richieste da parte dei fan. C'è solo una piccolissima cosa da precisare: gli Spike son quelli che hanno sviluppato J-Stars Victory VS, un picchia picchia 3D piuttosto semplicistico, seppur divertente e pieno di personaggioni. Quindi se aspettavate un gioco simile a Jojo All Star Battle ma con Luffy e compagnia nel roster cascate maluccio, qui si punta ancora una volta su mosse sceniche e accessibilità. Noi vi abbiamo avvertito.


Luffy Senpaiiii
Burning Blood è un picchiaduro Tag 3 vs 3, quindi si selezionano squadre da tre personaggi che se le danno di santa ragione, e possono darsi il cambio in quasi ogni momento della battaglia. Il primo giocatore che elimina i tre personaggi avversari vince, tutto qui. È una formula già vista parecchio nei picchiaduro bidimensionali (pensate ai Marvel vs Capcom), ma è un po' meno frequente nei fighting game tridimensionali con targeting, quindi Burning Blood vanta una certa unicità all'interno di un genere che, specialmente in Giappone, sembra sempre più orientato verso i 2 vs 2 a squadre. Quello che non ci è apparso propriamente originalissimo è purtroppo il gameplay, che di vicinanze a Jump All Stars ne ha forse pure troppe. La parata è statica, con la possibilità di eseguire parate perfette con il giusto tempismo che danno un vantaggio, la schivata è a scatto singolo e sfrutta lo stesso comando della parata, senza all'apparenza manovre complesse ad accompagnarla, mentre le combinazioni sono automatiche, si basano su attacchi semplici e possono venir collegate a una serie di attacchi speciali che dipende (ovviamente) dal personaggio scelto. Insomma, tutto già noto, con due differenze principali: le tecniche passive e la barra della super divisa in segmenti. Le tecniche passive sono dedicate e sembrano dipendere dal tipo di personaggio, con ad esempio i guerrieri potenziati dai frutti Logia che possono rendersi invulnerabili dagli attacchi normali per un certo periodo, e gli esperti di Haki che ottengono bonus variabili al momento dell'attivazione. Non è tutto qui comunque, perché vi è una barra assegnata a queste tecniche, quindi non possono venir abusate, e certi personaggi ottengono mosse speciali aggiuntive dalla loro attivazione, risultando particolarmente divertenti da usare. 
La barra delle super divisa è un'altra chicca, perché se da una parte è vero che una volta riempita l'attivazione di una super è identica a quella vista in Jump All Stars (con tanto di potenziamento iniziale), dall'altra la presenza di personaggi extra offre al giocatore manovre tag che dipendono dalle tacche utilizzate. Avete una tacca a disposizione? Il personaggio che entra in campo lo farà attaccando. Due tacche? Potrete usarlo come contrattacco una volta colpiti, e via così. Un pochino di complessità dunque è presente, anche se non è il caso di aspettarsi nulla di realmente tecnico.


Pirati a bizzeffe
Noi abbiamo personalmente apprezzato la diversificazione del roster, nonostante la demo contasse pochi combattenti selezionabili. Le differenze tra guerrieri come Bartolomeo e Franky sono già enormi, con il primo che domina il campo di battaglia con barriere e trucchetti strambi, e il secondo che combatte a forza di pose, missili e pugnoni. L'equilibrio dei personaggi va un pochino rivisto, ma non abbiamo trovato praticamente nulla di davvero fastidioso a parte la possibilità di abusare delle barriere del succitato Bartolomeo. 
Difficile valutare invece story mode e modalità, visto che ci siamo limitati a testare il combat system il più a lungo possibile. Non ci aspettiamo uno story mode particolarmente elaborato dal progetto comunque, sembra abbastanza chiaro che non sia quello lo scopo degli sviluppatori. D'altro canto tutto potrebbe ribilanciarsi rapidamente con un numero di guerrieri da capogiro, quindi sarà il caso di osservare attentamente fino a che punto il roster crescerà. Quel che è certo è che gli Spike hanno grande rispetto per il lavoro di Oda, e hanno cercato di mantenere alta la fedeltà delle mosse utilizzate, ulteriormente valorizzate da un cel shading di buona fattura e da ottime animazioni. non siamo ai livelli tecnici dei Cyberconnect, ma il titolo è comunque piacevolissimo da vedere in azione, e il frame rate ci è sembrato assolutamente stabile. 

Recensione Videogioco ONE PIECE BURNING BLOOD scritta da PREGIANZAAvrà pure molte similitudini con jump All Stars, ma Burning Blood ci è sembrato un prodotto curato e più che degno per i lettori del manga di Oda sensei. Non è chiaramente un prodotto pensato per i puristi del picchiaduro, ma è stato richiesto a gran voce dalla fanbase, e sembra avere le carte in regola per divertire chiunque. Ora aspettiamo di vedere cosa saprà offrire a livello di contenuti.

One Piece Burning Blood One Piece Burning Blood Reviewed by Unknown on 20:01 Rating: 5

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