Rossi come il Natale, da cui la loro isola prende il nome. Le foto di una delle più epiche traversate del mondo animale: quella che porta questi crostacei dalle foreste fino al mare e viceversa.
Orde di decine di milioni di granchi attraversano strade, incuranti dell'uomo e delle proprietà private, per raggiungere la spiaggia, dove i maschi scaveranno una buca che li protegga durante l'incontro con la partner. Finito l'amplesso, i maschi faranno ritorno ai loro alberi seguiti, un paio di settimane più tardi, dalle femmine, rimaste nel frattempo a deporre le uova nelle buche
Anche quest'anno, una delle più suggestive migrazioni animali, quella dei granchi rossi (Gecarcoidea natalis) di Christmas Island, un'isola australiana a sud dell'Indonesia, è iniziata. L'avvio della stagione umida a novembre stimola l'attività di questi crostacei che vivono nelle foreste dell'entroterra, e li spinge a spostarsi in massa verso il mare, dove avrà inizio il periodo degli accoppiamenti.
Per diverse settimane, dunque, l'andirivieni dei granchi è l'evento principale sulla piccola isola (135 kmq, circa la metà dell'Isola d'Elba) un rito che si ripete ogni anno e che è una delle principali attrazioni turistiche.
Nota a margine, l'isola di Natale si chiama così perché fu scoperta dai marinai inglesi il 25 dicembre 1643. In base alla data decisero di chiamarla Christmas Island. Grazie all’isolamento si sono sviluppate 250 specie endemiche di piante e animali. La risorsa economica più importante per i 1.500 abitanti è l’estrazione del fosfato. È inoltre presente una prigione per gli immigrati clandestini che tentano di entrare in Australia.
Nota a margine, l'isola di Natale si chiama così perché fu scoperta dai marinai inglesi il 25 dicembre 1643. In base alla data decisero di chiamarla Christmas Island. Grazie all’isolamento si sono sviluppate 250 specie endemiche di piante e animali. La risorsa economica più importante per i 1.500 abitanti è l’estrazione del fosfato. È inoltre presente una prigione per gli immigrati clandestini che tentano di entrare in Australia.
Con gli spostamenti avanti e indietro dei crostacei, e nonostante l'esiguo traffico sull'isola, è inevitabile che qualche granchio finisca schiacciato su una delle strade più battute. Per scongiurare questo pericolo, negli ultimi anni sono state prese alcune precauzioni
Le strade più spesso percorse dagli animali sono talvolta chiuse per permettere un transito sicuro (per i crostacei innamorati, ma anche per le ruote delle autovetture).
Venti km di barriere in alluminio separano le carreggiate dai sentieri battuti dai granchi. L'amministrazione dell'isola ha anche aperto, insieme ai ranger locali, 31 sottopassaggi "granchio friendly" per favorire il transito degli animali sotto alle vie più congestionate.
Dove non era possibile ricavare un sottopassaggio è stato persino costruito un ponte alto 5 m appositamente studiato per i granchi. Negli anni passati, i crostacei non l'hanno degnato granché; ma un restyling della sua superficie ha fatto in modo che lo apprezzassero di più, e ora vederli fare la fila per attraversare ordinatamente la strada è uno spettacolo. Le autorità del luogo hanno scherzato sui ponti più iconici dell'Australia: dopo l'Harbor Bridge di Sydney, ecco il Red Crab Bridge dell'Isola di Natale
L'invasione di un campo da golf, usato come "scorciatoia".
L'introduzione accidentale della formica pazza gialla (Anoplolepis gracilipes), una specie aliena chiamata così per l'andatura erratica, ha decimato del 30% la popolazione di granchi rossi dell'isola, un tempo stimata in oltre 43 milioni di esemplari (anche se altri calcoli parlano di 120 milioni).
L'insetto si nutre anche di artropodi e distrugge le larve e le popolazioni adulte dei granchi, vitali per l'ecosistema dell'isola. Nelle foreste, infatti, i granchi rossi scavano tane e smuovono il suolo, controllando la diffusione di erbacce e contribuendo alla dispersione dei semi. Misure di contenimento sono fortunatamente riuscite a limitare i danni, e nella scorsa stagione si è verificato il più massiccio ritorno di giovani granchi degli ultimi anni.
Dopo la cova infatti, mamma granchio abbandona le uova in mare, dove vanno incontro a una rapida schiusa. Per le prime 3-4 settimane, i baby granchi rimangono sul bagnasciuga, lasciandosi cullare dal mare e attraversando vari stadi larvali
Una volta raggiunto quello di megalopa, un piccolo crostaceo di 5 mm simile a un gamberetto, i granchi si radunano sulla spiaggia, pronti ad affrontare il loro primo, lungo viaggio.
Il momento della deposizione delle uova avviene in genere prima dell'alba e durante l'ultimo quarto di Luna. Si tratta dell'unica tappa con data certa dell'intera migrazione, che nelle altre fasi è invece molto legata all'andamento del clima.
Inizia così la quarta migrazione, dopo quella di andata verso il mare dei genitori e dopo le due, separate, di ritorno di padri e madri. I giovani granchi affrontano un viaggio di 9 giorni verso il centro dell'isola, prima di rintanarsi in fenditure della roccia, rami caduti o nel sottosuolo della foresta per i tre anni successivi. Una volta raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 4-5 anni di vita, potranno partecipare alla migrazione da protagonisti. Qui, un tappeto di megalopae di ritorno dal mare
Le tappe della grande maratona
Il primo piano di un granchio. La rossa corazza, fatta di robustissima chitina, è sostituita periodicamente nel corso della vita dell’animale, man mano che questo cresce. Durante il periodo della muta, i granchi rimangono nascosti nelle tane, perché la superficie del loro corpo diviene soffice e molto vulnerabile. Se escono, sono facile bersaglio dei predatori.
Formiche a parte, i granchi rossi sono privi di predatori naturali e la loro convivenza con l'uomo è del tutto pacifica. Del resto, gli abitanti dell'isola sono appena 1200: in decisa inferiorità numerica. Guarda anche le foto dell'isola dei gatti, in Giappone
I granchi in un momento dell’accoppiamento; il maschio è l’esemplare più grosso
L'accoppiamento avviene in genere 14 giorni prima della schiusa delle uova.
Un grosso maschio, il cui corpo può raggiungere i 12 centimetri, alza le chele per scacciare il fotografo, all’entrata della tana nella foresta.
Centinaia di granchi si aggirano sulle affilate rocce vulcaniche, cercando refrigerio nell’acqua di mare. L’Isola di Natale nacque dal sollevamento di un antico vulcano circa 60 milioni di anni fa. Attorno a questa montagna, che non ha mai smesso di emettere lava sia sopra sia sotto l’acqua, sono nate col tempo numerose barriere coralline.|
I granchi si preparano ad attraversare una delle strade dell’isola. Per permettere loro di arrivare al mare, nella stagione degli accoppiamenti molte strade sono chiuse al traffico.
I maschi più vecchi, grossi e forti, vivono sulle colline boscose lontano dal mare. Man mano che ci si avvicina all’oceano, aumentano le tane delle femmine e dei maschi più giovani.
Milioni di uova sulle rocce della spiaggia, in attesa che l’alta marea le trascini tra le onde. I pericoli vengono dall’uomo e dai predatori, come il ladro dei cocchi, il più grande crostaceo terrestre, nonché specie protetta.
Fino all'ultimo è impossibile prevedere il successo della schiusa e il numero di baby granchi che emergerà dal mare. A gennaio 2015 si è verificato un baby boom di giovani megalope, ma in altri anni il numero è stato esiguo.
Un grosso maschio e un piccolo. Nei giorni della deposizione, i mari sono pieni di pesci che si ingozzano di uova.
Un altro primo piano di un esemplare adulto. Sull'isola di Natale esistono 14 diverse specie di granchi rossi. Alcuni sono proprio rossi, più raramente si trovano esemplari arancioni o viola
Un ladro dei cocchi mentre cattura un granchio. Anche se sull’isola esistono decine di milioni di granchi rossi terrestri, in alcuni anni la siccità e i nemici abbassano tanto la popolazione che la migrazione avviene in maniera meno spettacolare; dal mare allora non escono quasi più piccoli granchi.
fonte: www.focus.it
La lunga marcia dei granchi rossi
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20:07
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